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ACIDO IALURONICO: LO CONOSCI VERAMENTE?

a cura di Gisberto Caccia


Al solo pronunciare il suo nome una luce colma di aspettative si accende negli occhi di chiunque brami una pelle luminosa e senza imperfezioni. Ma il professionista dell’estetica conosce a fondo questa preziosa sostanza? Ha ben chiare le sue funzioni nell’organismo? Sa cosa aspettarsi dai prodotti cosmetici che la contengono?


Cos’è l’acido ialuronico

Si tratta di un polimero zuccherino, un vero e proprio polisaccaride. Un polimero non è altro che una struttura complessa costituita da tante unità tutte uguali e collegate tra loro, i monomeri. Nel caso dell’acido ialuronico, il monomero è rappresentato da un disaccaride formato dall’unione di due zuccheri semplici, l’acido glucuronico e la N-acetilglucosammina. Avendo ora chiaro cos’è un polimero, possiamo facilmente introdurre il concetto di peso molecolare: più il polimero è lungo, più il suo peso molecolare sarà alto e viceversa. Ultimo concetto di questa breve parentesi chimica: gli zuccheri amano tantissimo l’acqua e, quando si trovano in forma polimerica, formano facilmente dei gel molto compatti, anche quando sono presenti in concentrazione molto bassa. Si stima che l’acido ialuronico possa intrappolare una quantità d’acqua pari a circa mille volte il proprio peso.

 

L’acido ialuronico nell’organismo

L’acido ialuronico viene prodotto da enzimi specializzati presenti sulla faccia interna delle membrane cellulari, per poi essere estruso all’esterno delle cellule stesse. L’organismo, attraverso la normale dieta, è in grado di approvvigionarsi di tutte le sostanze necessarie alla sintesi di questo prezioso polisaccaride. Si trova nell’umor vitreo dell’occhio, dove crea un gel particolarmente cristallino e trasparente che permette al bulbo oculare di mantenere il suo turgore; si trova nel liquido sinoviale delle articolazioni, dove svolge un’azione lubrificante che riduce al minimo gli attriti; si trova anche nel tessuto connettivo, nel cordone ombelicale, nei polmoni, nei reni, nei muscoli, nel cervello e nella pelle. Tra le tante funzioni biologiche dell'acido ialuronico possiamo segnalare il controllo dell'idratazione dei tessuti e del loro nutrimento, l’attività antiossidante e, interagendo con specifici recettori, è anche coinvolto nell’infiammazione.

 

Il suo ruolo nella pelle

Una piccolissima quota di acido ialuronico si trova a livello dell’epidermide, ma il ruolo da protagonista lo gioca nel derma: è proprio qui che, insieme a collagene ed elastina, dà vita a quel gel compatto e resistente che è la matrice extracellulare (MEC), capace di intrappolare un’enorme quantità di acqua donando alla pelle un aspetto liscio, luminoso e compatto. La matrice extracellulare non ha solo il ruolo di sostegno, diffonde anche le sostanze nutritive e quelle di scarto, l’ossigeno e l’anidride carbonica, quindi è di fondamentale importanza per la sopravvivenza dei tessuti. Si ritiene che i glicosaminoglicani, di cui l’acido ialuronico è un componente fondamentale, svolgano ruoli importanti nella proliferazione e differenziazione cellulare durante i processi di riparazione dei tessuti danneggiati.

 

Un ingrediente molto efficiente 

La matrice extracellulare si comporta come un filtro difensivo contro i microorganismi. Alcuni batteri però sono in grado di produrre degli enzimi che funzionano come delle vere e proprie forbici molecolari, che tagliano l’acido ialuronico in piccoli frammenti permettendo ai batteri stessi di liberarsi dalla rete che li ha intrappolati. Ed è qui che la biochimica si mostra nella sua più affascinante efficienza: i piccoli frammenti di acido ialuronico interagiscono con le cellule portando loro un messaggio di allarme che stimola l’accensione di fenomeni infiammatori e la risposta immunitaria. Questo meccanismo è estremamente logico: in condizioni normali l’acido ialuronico è strutturato in polimeri ad alto peso molecolare e questo favorisce uno stato di quiete a livello cellulare. Quando l’organismo si trova in presenza di acido ialuronico a basso peso molecolare, vuol dire che qualcosa non va e corre ai ripari con la più potente arma di cui dispone: l’infiammazione.

 

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